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lunedì 12 febbraio 2007

L'ANGOLO DEL CINEFILO

Ciao Amici..oggi vorrei iniziare una nuova rubrica settimanale dedicata al cinema(la mia seconda grande passione),si chiamerà L'ANGOLO DEL CINEFILO.
In questo spazio verranno recensiti film di ogni genere,dai classici ai moderni,dal trash al film di un certo spessore.Entreremo insieme nella tana del bianconiglio per scoprire le meraviglie che si celano al suo interno..voleremo su un mondo dove le persone non hanno identità..dove l'arte diventa espressione e ponte unico con la realtà..dove gli unici confini sono quelli della nostra mente..e li supereremo!!!!

Oggi vorrei iniziare con un film di Matheu Kassovitz del 1995, L'ODIO.


Ho preso da internet(filmup) la breve trma che ora vi riporto:

Durante un interrogatorio, causa della guerriglia u
rbana della notte precedente, un ispettore ferisce a morte un giovane. Quando si sparge la notizia tra i ragazzi della periferia, si diffonde l'odio e la voglia di vendicarsi.

La prima volta che ho visto questo capolavoro,i disordini
nelle periferie francesi ancora erano impensabili da parte dell'opinione pubblica.Il disagio sociale in cui versavano(e versano) queste "terre di nessuno ai confini delle grandi metropoli",non erano argomento di interesse.I giovani protagonisti delle rivolte sono stati etichettati come delinquenti e teppisti,senza conoscere le loro storie,il contesto sociale nel quale sono cresciuti,non sapendo quant'è dura la vita per chi nasce in posti dove non c'è niente di niente e solo i più forti sopravvivono.In pochi ce la fanno a tirarsi fuori,quelli che hanno carattere da vendere e forza di volontà..altri cedono alle tentazioni di poter fare soldi facili per poter vivere una vita che è presente solo nei loro sogni.
Questi ragazzi sono spesso abbandonati a se stessi,senza una famiglia alle spalle,senza esempi positivi da seg
uire..insomma senza niente e circondati dall'indifferenza e l'unica legge è quella della strada.
Purtroppo tutte le grandi città(ma secondo me il fenomeno si sta spostando anche nelle zone immediatamente fuori le periferie) hanno questi problemi,se non si provvederà a trovare una soluzione,prima o poi scoppieranno altri disordini e tragedie..
In questo film Kassovitz analizza questi aspetti raccontando la storia di tre "ragazzi di vita" come direbbe il grande Pasolini.
Secondo me è un film da vedere,uno spunto per un
a riflessione sulla nostra società..
BUONA VISIONE.


"Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che, cadendo, passa da un piano all'altro, il tizio per farsi coraggio si ripete: "Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene." Se ne conclude quindi che, "Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

perchè non ci fai una bella recensione del film?

punti di vista, pareri, giudizio tecnico... e via dicendo

Cyrano ha detto...

dici?non l'ho mai fatto..magari nel post della prox settimana..questo è stato improvvisato..GRAZIE DEL CONSIGLIO,cercherò sempre di migliorare..BELLA STé....